La serata è dedicata a voci ed immagini di popoli indigeni di ogni continente attraverso la presentazione di Francesca Casella, Direttrice per l'Italia di Survival International.
Sarà proiettato il documentario "Mine, storia di una montagna sacra" che racconta la campagna di Survival per i Dongria Kondh, vinta grazie all'aiuto e alla mobilitazione dei sostenitori. Il film ha girato letteralmente tutto il mondo e ha vinto diversi premi internazionali. I Dongria Knodh costituiscono una delle tribù più isolate del continente indiano e vivono in piccoli villaggi disseminati lungo i pendii delle colline di Niyamgiri, un territorio di spettacolare bellezza, coperto di dense foreste popolate da una grande varietà di animali tra cui tigri, elefanti e leopardi. I Dongria e altri popoli locali appartenenti alla famiglia dei Kondh hanno resistito strenuamente contro i progetti minerari della compagnia Vedanta e restano determinati a impedire che Niyamgiri venga trasformata in una desolata zona industriale. Niyamgiri si trova nello Stato indiano di Orissa. Survival è un Ente Morale internazionale che dal 1969 aiuta i popoli indigeni di tutto il mondo a difendere le loro vite, a proteggere le loro terre e a decidere autonomamente del loro futuro. Fondato a Londra, ha oggi sedi e centri di supporto in Europa, (Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, Germania, Olanda) e negli Stati Uniti. “La difesa dei diritti dei popoli indigeni è una delle
preoccupazioni umanitarie più gravi e stringenti del
nostro tempo” ha dichiarato l’ONU, ma è anche una delle meno
conosciute. Survival da quasi 45 anni contribuisce a dar voce
a questi silenziosi olocausti; lotta per demolire i pregiudizi
e gli stereotipi che, dipingendo i popoli tribali come
arretrati e primitivi, alimentano il razzismo e la violazione
dei loro diritti.
Promuove la formulazione di leggi e politiche sempre più
avanzate in materia, e offre ai popoli indigeni
una qualificata assistenza tecnico-legale e un palcoscenico
per rivolgersi all’opinione pubblica.
Durante la conferenza verranno riprese alcune delle
suggestioni del libro "Siamo tutti uno".
Il libro "Siamo tutti uno", realizzato in occasione del 40° anniversario dell'associazione, è una raccolta esclusiva di voci e immagini di popoli indigeni di ogni continente – dagli Yanomami dell’Amazzonia brasiliana ai Penan del Borneo, agli Innu del Canada – amplificate dal contributo suggestivo e stimolante di sostenitori, scrittori, filosofi, poeti, artisti, antropologi, giornalisti e fotografi di fama internazionale. Racconta le vite, le terre e le culture dei popoli indigeni
e mette in luce l’importanza che i loro valori e la loro
saggezza rivestono per il mondo contemporaneo. In un atto
straordinario di solidarietà, la voce collettiva di 'Siamo
tutti uno' denuncia anche la repressione che li affligge in
ogni continente e diffonde il messaggio che i popoli tribali
sono nostri uguali: moderni e contemporanei quanto le nostre
società e con lo stesso nostro diritto a una vita di pace e
giustizia.
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