Indonesia, tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell’esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici. Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri del Komando Aksi nell’eccidio del Silk River. Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato “The Act of Killing” scioccando pubblico e critica di tutto il mondo, porta Adi, il protagonista, a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell’atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l’affermazione della verità.Come dice il regista Joshua Oppenheimer, “The Look of Silence” esplora cosa significa essere un sopravvissuto in una realtà quotidiana costruita sul terrore e sulle bugie. Ci aiuta a comprendere cosa significhi sopravvivere alle atrocità, vivere una vita devastata dalla violenza di massa ed essere ridotti al silenzio del terrore. L’opera è un poema che parla del silenzio che nasce dal terrore, un poema sulla necessità di rompere quel silenzio, ma anche sul trauma che dalla rottura di quel silenzio deriva. Oppenheimer ha lavorato per decenni a fianco alle milizie, alle squadre della morte e alle loro vittime per esplorare la relazione tra violenza politica e immaginazione pubblica. Un documentario candidato al premio Oscar 2016. Il suo primo lungometraggio “The Act of Killing” è stato candidato al premio Oscar 2014. Purtroppo il regista non potrà essere in video collegamento con la sala perché occupato per un lavoro nella Groenlandia settentrionale. Ingresso libero |
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