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“L’oasi della memoria – Frammenti di cultura Sahrawi” di Marco Mensa​

Un documentario, “L’oasi della memoria – Frammenti di cultura Sahrawi” di Marco Mensa​, regista, direttore della fotografia e fotografo.

Come si perpetua la memoria di un popolo in decenni di sradicamento? Come si mantiene la propria identità culturale in uno stato di esilio permanente? La vicenda del popolo Saharawi è nota: 250.000 persone accampate in mezzo al deserto dell'Algeria, tra il nulla e il niente, in attesa ormai da oltre 40 anni di poter tornare nella propria terra di appartenenza, il Sahara Occidentale.

La ricerca visiva di Marco Mensa tratta in particolare di soggetti sociali e antropologici, storici e artistici, la natura e l’ambiente. Le sue fotografie sono state esposte in diverse mostre in Italia e all’estero (Parigi, Varsavia, New York, Asmara, Gerusalemme).

Un viaggiatore e scrittore, Maurizio Fantoni Minnella, che ci da attraverso il suo libro “Geografie erranti, taccuini e pensieri di un viaggiatore” una visione consapevole dei luoghi del mondo. Un volume che raccoglie i numerosi reportages e riflessioni di viaggio pubblicati su autorevoli testate nazionali, da Liberazione ad Avvenire per citare due media lontani tra loro.

Come scrive l’autore, “Sebbene non vi siano più luoghi o latitudini che non siano state scoperte, ciascuno di noi potenzialmente ha in sé la facoltà di trasformare qualsiasi luogo in un diagramma di emozioni…”

Lo sradicamento appare n luoghi un tempo abitati da artigiani e da mercanti, oggi, completamente ricostruiti, solo per assolvere ad una funzione esclusivamente turistica. Oppure in città, ormai allineate agli standards europei metropolitani, che faticano a riappropriarsi del ruolo culturale avuto in passato.

Maurizio Fantoni Minnella, scrittore, saggista, critico cinematografico, pubblicista e film maker indipendente, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra opere saggistiche e di narrativa e 25 film documentari, alcuni dei quali girati in Algeria, Egitto, Cisgiordania, Israele, Striscia di Gaza, Kurdistan, Georgia e Senegal.

Ingresso libero

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